mercoledì 23 luglio 2008

se ci sono problemi...


Ho ricevuto una mail attraverso gli Amici della bicicletta di Padova dove un utente si lamentava che i primi di luglio parte dell'anello ciclabile era invaso dall'erba alta.
Io venerdì scorso ho fatto metà dell'anello (la parte a sud) e era in ordine, compresi gli argini tagliati dall'erba. Immagino che l'utente potesse riferirsi alle tratte a nord (cf. http://anellofluvialeinbici.blogspot.com/2008/06/scheda-descrittiva.html per la suddivisione) che è un bel po' che non percorro. Oppure può aver sbagliato argine (in particolare nel tratto C-D da Limena a Ponte di Brenta è facile prendere l'argine destro invece del sinistro che è quello corretto).

Boh... non mi stupisce comunque che in estate la vegetazione possa prendere il sopravvento anche se sarebbe comunque una noia o disservizio.

Ad ogni modo ricordo che il mio blog non è ufficiale ma solo amatoriale.

Se ci sono segnalazioni tecniche per disservizi si può scrivere all'ufficio dedicato del Comune di Padova ufficio.biciclette@comune.padova.it .
Io l'ho fatto un paio di volte e sono sempre stati molto gentili e pronti a risolvere i problemi (erano di illuminazione assente perché guasta a Voltabarozzo...).
Buona pedalata a tutti.

martedì 22 luglio 2008

Padova - Battaglia T. - Arquà - Valsanzibio - Praglia - Padova


Giro a sud-ovest di Padova, per un assaggio interessante dei Colli Euganei con tappe di interesse storico e paesaggistico.
Fondo misto con prevalenza di asfaltato-strada con auto, qualche ampio tratto di ciclabile, poi strade con poco traffico.

Pendenze contenute, divertenti discese (zona Arquà - Torreglia).


Punti di interesse:
  • Castello del Catajo (Battaglia Terme - www.castellodelcatajo.it);
  • Arquà Petrarca (bellissimo borgo medievale e rinascimentale nei Colli Euganei, tomba del Petrarca nella piazza principale - www.arquapetrarca.com);
  • Villa Valsanzibio (www.valsanzibiogiardino.it);
  • Monastero benedettino di Praglia (www.praglia.it).
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il tracciato è meglio spiegato sul sito piste-ciclabili.com (vedi qui)



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giovedì 17 luglio 2008

video davvero simpatico

non perdetevi questo video 'plagiato' dalla pubblicità Fiat 500 e tutto dedicato ad esaltare... le due ruote.
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domenica 13 luglio 2008

avventurosa chioggia - pellestrina - lido di venezia


Davvero bello il giro in bici delle isole maggiori della laguna di Venezia, quei sue lembi di terra che delimitano la laguna dal Mare Adriatico.
Ero stato incuriosito dal consiglio di percorso trovato su piste-ciclabili.com ma è pur vero che era davvero povero di informazioni. Grazie a Google ho trovato altre pagine utili che descrivevano il percorso. Alla fine ho fatto questo giro...

La bici in auto fino a Chioggia. Ampio parcheggio all'Isola dell'Unione: con 3,50 euro si ha il parcheggio garantito per il giorno intero.

Preparata la bici via di corsa verso il centro di Chioggia e poi Corso del Popolo e Fondamenta Pescheria fino all'imbarco del traghetto ACTV. Tenete conto del 'salasso' di 7 euro per il biglietto per ogni tratta di traghetto...!!!
Meglio trovarsi lì con una mezz'ora di anticipo rispetto l'orario di partenza del traghetto: infatti il trasporto bici è limitato a pochi mezzi e il comandante decide quante portarne a seconda dei passeggeri. E' preferibile quindi essere tra i primi a mettersi in coda e prenotazione di imbarco, altrimenti si può rischiare di sentirsi dire: "Tutto pieno, aspetti il prossimo" come è capitato a me... aspettando così un'ora fino la prossimo traghetto.

Finalmente ci si imbarca con il fido mezzo in questo inconsueto connubio nautico e ciclistico, e non mancano mai altri compagni di avventura su due ruote.

Dopo una mezzora si arriva all'approdo di Pellestrina. Scaricata la bici e sistemata con tutti gli accessori (portarsi TANTA acqua!!) si parte per l'unica strada praticabile (Strada comunale dei murazzi) in direzione nord.

Appena vedete una salita in terra battuta sulla destra che sale sulla muraglia di pietra bianca, salite e... ecco la meraviglia dei 'murazzi': si pedala per diversi chilometri sulla sommità della fortificazione idraulica che divide la laguna dal mare, una striscia di terra con vista incantevole sul mare e sulla laguna sud di Venezia.
Procedete piacevolmente (tranne qualche saliscendi a scalette da fare a piedi) fino all'altezza del villaggio di pescatori di S.Pietro in Volta.
Lì è meglio riportarsi sulla strada comunale asfaltata e portarsi comodamente alla punta nord del'isola, in zona S.Maria del Mare.
Lì attendere in zona attrezzata (tavolini - panchine, no acqua però) l'arrivo del primo ferry-boat che trasporterà la nostra fida bici all'isola del Lido in località Alberoni. Il traghetto è qui molto più breve, una decina di minuti.

Scesi agli Alberoni prendere subito a sinistra per la bella pista ciclabile marginale all'isola e prospicente la laguna con bella vista su Venezia e isole minori.

Si raggiunge la strada della Droma e si procede spediti su ampia strada asfaltata.
Si ragginge così l'ampia via Alberoni doppiando l'ospedale S.Camillo e l'Istituto Carlo Steeb: attenzione! Superati i due grossi istituti e qualche altro cancello privato c'è una fermata del bus. Lì sulla destra (quota gps: N45.36135 E012.33243) prendere uno stretto viottolo di campagna che ci portrà a delle facile scalette che salgono... sui murazzi del Lido!


Sulla destra (sud) a circa 200 metri c'è una bella area attrezzata adatta per fermarsi a mangiare, bere (no acqua, no bar o chioschi) far foto o magari perfino un bel bagno. Altrimenti procedere verso nord lungo la piacevole massicciata lungo mare e così per 4 chilometri abbondanti, raggiungendo così l'intersezione con la strada Lungomare Marconi, passando quindi davanti il clebre Hotel Excelsior, il palazzo della Mostra del Cinema e poi l'Hotel des Bains.
A questo punto scegliere se proseguire verso nord fino alla spiaggia libera adiacente all'aereoporto del Lido, oppure piegare subito sul gran viale S.Maria Elisabetta dal Piazzale Bucintoro (n.b. che lungo il lungomare Marconi ci sono diverse preziose fontanelle).


Da Piazzale S.Maria Elisabetta si ritorna a vedere Venezia e le sue isole maggiori con panorama davvero suggestivo. Piegare quindi verso sud lungo via Sandro Gallo in Lido, che percorriamo tutta fino a che cambia il nome in via Malamocco, riva Giovanni Diacono, via Alberoni fino via Ca' Rossa, strada della Droma, strada Zaffi da Barca, per ritrovarsi sul piazzaledell'imbarco del ferry-boat per S.Maria del Mare.

Se avete una mezz'ora di tempo consiglio di percorrere il lungo molo che parte dal simpatico faro della Rocchetta e che si getta dopo 2 chilometri sul mare aperto!
Ripreso il ferry e sbarcati a S.Maria del Mare si irprende la pedalata per la strada già percorsa all'andata.

Consiglio di non tornare sui murazzi, ma di approfittare per visitare tutti i borghi di pescatori che si incontrano nella discesa verso sud: S.Pietro in Volta, Porto Secco, Pellestrina - S.Antonio. Forse vi verrà voglia di fare il bagno in laguna come vedrete fare a tanti bambini del posto...

Al traghetto ripetere la trafila di imbarco e attesa del battello. Dopo una mezz'oretta si è a Chioggia...

Tutto bene dunque, trane la spesa non indifferente per i traghetti. Ma che bel percorso!

Per le foto guarda qui



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lunedì 7 luglio 2008

itinerario del torrente tergola in provincia di padova

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Davvero molto bello e appagante questo percorso di circa 13 chilometri, quasi tutti su pista ciclabile su argine protetto.
I vertici del percorso sono vicino San Giorgio delle Pertiche (località Torre dei Burri) e Peraga di Vigonza.
Due i punti di sosta e ristoro, molto caratteristico quello vicino alla chiesetta di Santa Maria di Panigale (Bronzola), dove c'è anche acqua potabile.
Il percorso è quasi tutto su strada bianca ben battuta, qualche tratto erboso, diversi ponti in legno.
La manutenzione è buona, come la segnaletica (attenti però nei pressi della chiesa di S.Andrea di Reschigliano, orientarsi verso il canale-torrente...; altro punto critico nei pressi della chiesa di Bronzola per chi scende da nord, la segnaletica non è chiarissima...!!!).
Pista molto frequentata, sia da ciclisti che da podisti e da nordic walkers. Attenti anche ai pescatori...!
Nei pressi del punto di partenza-arrivo di Peraga poi è da visitare il Castello col suo parco dei "Da Peraga", che si presta anche come luogo di sosta e riposo dopo la biciclettata.
Per questo si suggerisce il percorso da Peraga a San Giorgio delle Pertiche e ritorno.
Per il ritorno è da verificare una variante per l'argine del fiume Muson fino a Campodarsego, poi strada ciclabile asfaltata fino a Reschigliano e S.Andrea e poi giù per il Tergola nel ramo più occidentale. Vedremo...

Coordinate punti di attacco (con possibilità di parcheggio):
Peraga: N045.44504° - E011.96244
S.Giorgio delle Pertiche
(località Torre dei Burri): N45.52810° - E011.91840°
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mercoledì 2 luglio 2008

consigli per muoversi in bici

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Ancora un post molto interessante sul sito degli amici ciclisti di Monselice
http://www.herculesbike.com . Qui si tratta dell'attrezzatura... e degli accorgimenti per la salute.
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CONSIGLI Prima di effettuare un’uscita in MTB vogliamo dare qualche indicazione di carattere generale rivolta soprattutto ai neofiti di questo sport:
  • Prima di partire controllare che la bici sia in ordine: gomme gonfie (circa 2.5÷3bar di pressione che comunque varia a seconda del tipo di copertura) per evitare le pizzicature, cambio registrato, freni efficienti e funzionali.
  • Effettuare qualche esercizio a corpo libero e qualche movimento di stretching per riscaldare la muscolatura ed evitare così spiacevoli inconvenienti. Per lo stesso motivo, durante la stagione fredda usare qualche olio o crema riscaldante acquistabile presso qualsiasi farmacia o negozio ciclistico specializzato.
  • Anche se ingombrante e fastidioso, portare sempre con se, soprattutto se si è da soli, un set per assistenza meccanica che può essere composto da una pompa, un paio di camere d'aria, qualche chiave meccanica uno smagliacatena (esistono in commercio pompe e multi-attrezzi tascabili comprendenti anche lo smagliacatena, molto validi ed utili).
  • L'alimentazione è fondamentale soprattutto quando si supera l'ora e mezza di attività; è bene infatti fare una buona colazione e portare sempre con se qualche barretta o qualche bevanda a base di carboidrati a lento assorbimento per evitare le odiose crisi di fame.
  • La riserva idrica è d'obbligo soprattutto nei mesi estivi; quando fa molto caldo, prima di partire, consiglio di bere molto. Porta con te la doppia borraccia e bevi molto frequentemente però a piccoli sorsi.
  • Un buon casco non deve mai dare fastidio e serve! È vero che usando un minimo di accortezza, è raro farsi seriamente del male, però (non per fare del terrorismo) abbiamo visto già un paio di caschi spaccarsi come una noce: chi li indossava continua ancora a divertirsi, con noi, correndo in MTB.
  • L'abbigliamento è in funzione della stagione però non deve impedire la traspirazione cutanea (a meno che non piova, evitare l'uso del K-Way). In estate è sicuramente indicato l'uso di pantaloncini corti da ciclista e maglietta mentre d'inverno salopette lunga, giubbotto, magari in Windtex, guanti e copri-scarpe o scarpe invernali. Durante la mezza stagione o quando, anche se c'è il sole l'ideale sarebbe usare un abbigliamento a strati in modo da avere la possibilità di togliere qualche indumento se si ha troppo caldo. In commercio esistono capi di abbigliamento tecnico dai materiali e dai look più svariati; naturalmente i prezzi variano a seconda della qualità.
  • Le calzature dipendono dal tipo di pedali; ormai quasi tutte le MTB hanno i pedali a sgancio rapido per cui sono d'obbligo calzature speciali da MTB (esistono in commercio vari modelli). A chi non dispone di pedali a sgancio rapido suggerisco di abituarsi ad usare le gabbiette punta-piedi (anche aperte) per avere un punto di appoggio più saldo; in questo caso, è sempre possibile usare indifferentemente sia le calzature da MTB che le calzature da footing.
  • Se siete a fermi da molto tempo o non avete mai effettuato un uscita in MTB, prima di affrontare i sentieri sterrati e le salite, suggerisco di effettuare circa una decina di uscite da 1,5-2 ore in asfalto su tratti prevalentemente pianeggianti, inserendo gradualmente qualche breve tratto di salita. Dovreste affrontare almeno un paio di queste uscite alla settimana così da acquisire un minimo di preparazione fisica, la familiarità con i comandi del cambio e l'abitudine alla postura in sella di una bicicletta. Durante queste uscite la velocità è di secondaria importanza; è preferibile portare a termine l'uscita utilizzando rapporti corti che consentano di effettuare 80-100 pedalate al minuto senza affaticarsi eccessivamente. Piuttosto che incrementare la velocità consiglio di aumentare il tempo della seduta mantenendo sempre una pedalata agile. Se per la prima volta effettuate tratti di salita su sterrato suggerisco l'utilizzo di rapporti corti che consentano di effettuare la salita seduti in sella. È comunque bene abituarsi anche a percorrere qualche tratto alzandosi dalla sella.
  • Il rapporto usato deve consentire di effettuare una pedalata costante (al ritmo di circa 60-70 pedalate al minuto) senza affaticarsi eccessivamente. Abituarsi ad effettuare le salite con regolarità, rallentando senza aver fretta di arrivare in cima, piuttosto che fare tratti veloci per poi essere costretti a effettuare soste.
  • In discesa, su sterrato, l'uso della forcella anteriore ammortizzata o di una bici bi-ammortizzata agevolano sensibilmente la guida. Ricordare che in discesa è bene arretrare sempre il peso soprattutto nei tratti più ripidi ed accidentati.
  • Se si è insicuri è comunque più "redditizio" scendere proseguendo a piedi.
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buon senso e codice NORBA

Ho trovato questo post molto interessante sul sito degli amici ciclisti di Monselice http://www.herculesbike.com . Può essere applicato per estensione anche ai frequentatori dell'anello fluviale di Padova.

"Gli itinerari proposti prevedono sentieri suggestivi che possono essere collegati da strade, tratti di carreggiate [...].
  • È fondamentale osservare le basilari regole dettate dalla buona educazione evitando ad esempio schiamazzi, comportamenti irriverenti o azioni che danneggiano la proprietà altrui. [...]
  • Teniamo pulito l’ambiente!
  • Un biker intelligente apprezza e rispetta la natura.
  • Conserviamo i rifiuti per gettarli negli appositi contenitori che possiamo trovare a valle o nei paesi attraversati dal percorso. Un ambiente pulito è indispensabile per poter praticare uno sport sano e divertente.
Propongo il codice NORBA (National Off Road Bicycle Association), che non è altro che l’associazione nazionale Americana dei ciclisti fuoristrada. Visto l’espandersi a macchia d’olio del fenomeno MTB, negli U.S. è stato necessario elaborare un piccolo decalogo al quale ogni biker doverbbe attenersi.
Ecco a voi le tavole della legge tradotte:

CODICE NORBA
  1. Dare la precedenza agli escursionisti non motorizzati: la gente giudicherà la MTB dal vostro comportamento.
  2. Rallentare ed usare cautela nell’avvicinare e nel sorpassare altri escursionisti, facendo in modo che si accorgano della vostra presenza in anticipo.
  3. Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo che vi si possa incontrare qualcuno. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno.
  4. Restare su percorsi già tracciati per non arrecare danni alla vegetazione e limitare l’erosione del suolo evitando di tagliare per terreni molli.
  5. Non spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici. Date loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada.
  6. Non lasciare rifiuti; Portare con sé i propri e se possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri.
  7. Rispettare le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come sono stati trovati. Rivolgersi possibilmente ai proprietari per chiedere il permesso di entrata nei loro terreni: "Vietato l’ingresso" spesso significa solo "per favore chiedete il permesso".
  8. Essere sempre autosufficienti; meta e velocità media verranno stabiliti in funzione dell’abilità personale, dell’equipaggiamento, del terreno, delle condizioni metereologiche esistenti e di quelle previste.
  9. Non viaggiare da soli in zone isolate e se si devono coprire lunghe distanze. Comunicare la destinazione ed il programma di viaggio.
  10. Rispettare la filosofia del cicloescursionismo tesa al minimo impatto con la natura. Limitarsi a scattare fotografie e a lasciare impronte leggere portandosi via solamente bei ricordi.
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martedì 1 luglio 2008

nuovi link

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Ringrazio gli amici dei seguenti siti che hanno posto un link a questo sito-blog.

Grazie per la stima accordata e buon lavoro a tutti per promuovere la 'filosofia' della bicicletta.